Gli usi del bambù

Il bambù è una pianta molto importante per l’ambiente perché assorbe più anidride carbonica di un bosco di pari dimensioni e riduce i gas responsabili dell’effetto serra. Negli ultimi anni, però, questa pianta è sempre più protagonista in tanti settori dell’industria e dell’artigianato, senza tralasciare l’importanza che riveste per il benessere personale.

Il bambù: dove si utilizza

I settori in cui il bambù è maggiormente utilizzato interessano:

  • Arredamento
  • Benessere
  • Design
  • Estetica e bellezza
  • Food
  • Giardinaggio & Agricoltura
  • Gioielli
  • Igiene
  • Moda
  • Oggetti per la casa
    Naturalmente la pianta di bambù è utilizzata per abbellire non solo i giardini, ma anche i locali o le strutture ricettive. Sempre più spesso, infatti, è possibile ammirare siepi di bambù che fungono da frangivento.
    Il bambù, inoltre, essendo biodegradabile, è concepito come valida alternativa alla plastica al punto da essere impiegato dalle aziende che producono cannucce ma anche bicchieri, posate, piatti usa e getta.

I vantaggi del bambù

Investire nel bambù si sta rivelando una scelta vincente per molte aziende. Secondo Mauro Lajo, il vicepresidente di Forever Bambù, questa pianta può essere un valido alleato dell’Unione Europea nella lotta all’inquinamento dalle plastiche.
Il bambù, inoltre, è una risorsa che piò portare lavoro e ricchezza nelle naziuoni in cui è raccolto o lavorato. La pianta, dopo essere stata tagliata, deperisce subito. Per questo il processo di trasformazione e lavorazione deve avvenire in loco portando, in tal modo, benefici all’economia locale.

Questa pianta, oltretutto, non ha bisogno di cure particolari per crescere e la sua coltivazione migliora la qualità delle acque sotterranee.
Il bambù, infatti, può diventare un impianto naturale per fitodepurazione.

Bambù in ambito turistico

I colori, le dimensioni e le particolarità del bambù lo rendono un elemento che può essere utilizzato in ambito turistico.
Soprattutto all’estero il bambù è concepito come attrattore turistico. Infatti tra le foreste di bambù  che maggiormente incuriosiscono i turisti troviamo: la Foresta di Bambù di Arashiyama (o di Sagano) a Kyoto, la Foresta di Bambù di Shunan in Cina, la Nanshan Zhuhai in Cina, la Grand National Bamboo Forest in Cina, il Boschetto di Hokokuji in Giappone, il Bosco di bambù di Penglipuran in Indonesia, la Bambouseraie de Prafrance in Francia.

Bambù: attrazione turistica in Italia

In Italia si è recepita l’importanza di questa pianta la cui coltivazione è perfetta sia per l’ambiente e l’economia che in ambito turistico.
La location in cui il bambù conquista l’attenzione dei turisti è innanzitutto il Labirinto della Masone a Fontanellato (Parma), il più grande labirinto esistente composto da circa 200.000 piante di bambù che si strutturano in un percorso di oltre 3 chilometri. In Italia le foreste, boschetti, oasi o giardini di bambù possono essere ammirati anche a Parco Segantini (Milano), al Bosco di Rovato (Brescia), a Villa Carlotta (Como), al Parco del Castello Mirandolo (Torino).
Nel sud Italia è sicuramente Borgo del Bambù, nel Cilento, l’unica location che utilizza il bambù in chiave turistica nella consapevolezza che questa pianta è un toccasana per il benessere personale. Al Borgo è possibile visitare il bambuseto e alloggiare in uno dei meravigliosi appartamenti della struttura che sono immersi nel verde.

Borgo del Bambù: benessere e sostenibilità ambientale

Borgo del Bambù è circondato da quasi 4 ettari di bambù gigante che cattura 68 tonnellate di CO2 all’anno.

Il bambuseto è un’oasi di pace e relax, perfetto per ritemprarsi e rigenerarsi. Proprio per questa ragione il Bamboo Bathing Forest è il pacchetto benessere che rigenera i sensi.
Borgo del Bambù, inoltre, è proiettato in un investimento nel bambuseto affinché diventi centro di interesse dal punto di vista turistico ma anche economico, poiché il bambù coltivato al Borgo sarà sfruttato nell’ambito del food, dell’arredamento e del design.

Borgo del Bambù è
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per assaporare la vita

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